Raimondo Colantonio

La Meda

Anno 2024

Tecnica mista su tela, cm. 50×70

Ci sembra che nelle opere più recenti – segnatamente quelle che datano a partire dal 2020-21 – del ciclo che Colantonio ha dedicato al tema del mare l’artista abbia raggiunto una rinnovata forza e libertà di impianto e di colore, che è indizio di una compiuta maturità espressiva. Partendo circa venti anni fa da vedute marine in cui vi era un descrittivismo attraverso un’attitudine disegnativa diremmo rinascimentale, e una intonazione romantica (tratto a lui congeniale) , il pittore ha poi ricercato una forzatura drammatica non a caso ispirata alla vorticosità quasi astratta di Turner. Un dare libero corso all’empito emotivo attraverso lo sfaldamento dell’immagine e delle pennellate – che ritroviamo anche nel ciclo grossomodo coevo ispirato all’armata italiana in Russia. Come per i soldati sperduti nella neve, cosi’ anche queste visioni del mare di Colantonio parlano sovente di tempeste che sono a un tempo naturali e interiori, e legano il destino individuale dell’artista alla generalità della condizione del vivere. Cosi’ la solitudine di un relitto spiaggiato o di un fante che vaga nel gelo si collegano tra loro e, sostanziate dalla autentica partecipazione sentimentale del pittore, rimandano a un’alta e potente simbolicità che cattura lo sguardo di chi osserva.

Napoli maggio 2024 Paolo Mamone Capria

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