Lucio Pintaldi

Sant’Anna e il Cuore Sacro

Anno 2022

Tecnica mista, acrilici, pastelli a matita, vecchie carte, su carta, cm. 70×50

Ispirata all’opera di autore anonimo conservata presso il Museo Nacional del Virreinato, Stato del Messico

Carte da parati, ritagli e residui da antiche legatorie, carte di recupero, foglia d’oro e cartone da imballaggio convivono e si innestano, si congiungono, si ritrovano sui fogli che l’artista sceglie come luogo dell’incontro e della rottura, la sacralità tra ciò che è divino e ciò che è fondamentalmente effimero, umano, profano. Un branco di pesci percorre la direzione del sogno, dell’immaginario per ritrovarsi in uno spazio che possa accogliere tutti indistintamente. Non tutti i componenti del branco trovano la loro collocazione nello spazio. Scene da un martirio quotidiano servite su piatti d’argento, tutto è lecito, tutto è già visto, interpretato e by-passato dalla tradizione e dai dogmi. Dove sono finite la pietà, la compassione e la partecipazione? L’immagine femminile al centro della scena, consacrata alla barocca maniera, in contemplazione e mistico incanto, come le opere ispirate alle già note Sant’Anna, Santa Rosalia, Santa Lucia, Sant’Agata, è un richiamo alla devozione popolare. Quei pesci, quelle anime smarrite o determinate a raggiungere la meta, nel passaggio che attraversa l’esistenza, il luogo ed il tempo, finiscono per divenire altro: fiammelle di luce, di passione, veri e propri ex voto. Tra l’umano ed il divino c’è uno
spazio inviolato le cui chiavi d’accesso sono affidate all’Arte: Ritrovarsi è anche un gioco di parole e d’intenti. RitrovArsi è trovarsi nell’Arte ed ardere per essa. RitrovArsi dopo essere stati altro, altrove. Le figure antropomorfe e animali lasciano finalmente spazio al sacro, alla percezione del divino, al significato che ognuno attribuisce alla luce, alla fiammella che arde dentro, al votarsi a qualcosa, al dedicarsi alla ricerca, al ritrovare se stessi, al ritrovarsi in se stessi. Come l’essenza materica rivela la natura delle cose, così le opere di Lucio Pintaldi in Ritrovarsi invitano alla scomposizione, alla domanda, al dubbio. La rappresentazione del sacro e del profano, della fluidità tra i generi, simbolici pesci ed ex voto che convivono in uno spazio percorso dal pulsare delle passioni ci ricordano che il motore di tutto è nell’umana frequenza cardiaca che connette le cose alla più sacra e divina delle opportunità: la libertà di esistere e di credere ed il ritrovamento del sé.
CETTINA LAURETTA – DOCUMENTALISTA, VICEPRESIDENTE ASS.NE CULTURALE PETALI D’ARTE, NOTO

Lucio Pintaldi, classe 1982, nasce a Noto. Consegue il diploma di maturità con la qualifica di Maestro d’Arte in Decorazione pittorica all’Istituto Statale d’Arte di Noto. Da anni è impegnato con la partecipazione ad eventi culturali e mostre in Italia e all’Estero. Nell’osservare le sue opere si intuisce l’essenza della sua espressività che è eco della sua personalità in un mondo istintivo, colorato, figlio delle contraddizioni del suo tempo. Si esprime attraverso tecniche diverse su diversi tipi di supporto. Gesto, forma e colori dialogano con le esperienze e le diverse tecniche praticate dall’artista. Autore di opere d’arte effimera, dal 2000 è ideatore e realizzatore di quadri infiorati allestiti in Italia e in Paesi quali Israele, Giappone, Spagna. Nel 2019 in qualità di maestro nell’Arte dell’Infiorata ha curato l’allestimento di opere in materiali naturali per l’evento di Alta Gioielleria 2019 della maison D&G. Dal 2011 è Presidente fondatore dell’Associazione Culturale “Petali d’Arte”. È attivo nella valorizzazione e promozione del patrimonio culturale materiale e immateriale, opera nei movimenti artistici della Mail Art e del Libro d’Artista, riscuotendo successo di pubblico con performance e laboratori creativi. Dal 2014 è ideatore e curatore della Mostra Internazionale del Libro d’Artista a Noto per la quale è conservatore dell’omonimo Archivio.

Comments

comments