Elisabetta Ecca
Nel vento che profuma di mandorle dolci (a Luca)
Anno 2022
Combustioni su acrilico, plastica e chiodi, su tavola, cm. 90×90
Ho sempre pensato che le persone a noi care una volta lasciata questa vita terrena non svaniscano nel nulla, ci lasciano tanto, ma loro dove vanno?
E se andassero lì, nel vento, quel vento che sfiorandoci ci accarezza e ci avvolge col suo abbraccio. A me piace pensare questo.
Questo lavoro lo dedico ad un amico che è appena volato tra il vento e andando via profumava di mandorle dolci.
Elisabetta Ecca nasce a Iglesias nel 1968.
La sua passione per le arti è stata sempre viva, nel 2007 si avvicina da autodidatta al mondo della sperimentazione pittorica, fino al 2013, nel 2014 inizia i corsi della Scuola Civica D’Arte contemporanea della sua città, frequentando stage tenuti da artisti e curatori d’arte come Stefano Boccalini, Matteo Mottin, Roberto Cascone, Luca Francesconi, Silvia Argiolas e altri artisti di fama internazionale. .
La sua arte oggi, evidenzia un appassionato studio di ricerca offrendo opere nate dalla curiosità di sperimentare nuovi accostamenti tra materiali diversi e soprattutto dall’utilizzo degli stessi non rispondente all’uso cui sono destinati. Il gesso, che plasma con le mani, è arricchito con i colori acrilici, pittura per la seta, stoffe, foglia d’oro e argento e stucco, a cui si aggiungono nuove sperimentazioni e diversi materiali. Elisabetta crea mondi isolati e immobili, come un’istantanea immortala attimi rubati ai ricordi.
“L’originalità dell’arte di quest’artista consiste nei materiali usati per creare immagini evocative di emozioni e sensazioni. Il supporto ligneo accoglie così gesso, acrilici, pietre, stucco, plastica, chiodi e altri materiali che l’artista sapientemente fonde tra loro in un atto di vera sperimentazione.
Un istinto semplice e sensoriale che si trasfigura in opere di diverse dimensioni, capaci di catturare e giocare con l’occhio dell’osservatore. Particolari ingigantiti nelle dimensioni e nel significato permettono alla nostra mente di indagare l’immagine che lotta con la materia immersa nel groviglio d’emozioni e racconti. In questo modo Elisabetta crea mondi isolati e immobili, come un’istantanea immortala attimi rubati ai ricordi.
Se si può riassumere con tre parole la creazione artistica di Elisabetta, si possono quindi usare le parole: materia – sensazione – sperimentazione.”
Artista versatile, da anni presenta le sue opere in mostre personali e collettive (nazionali ed internazionali), estemporanee di pittura, installazioni, opere di arte pubblica e Land Art.