Friedrich Nebraska, Uno, ventuno, e cento miglia

Friedrich Nebraska, Uno, ventuno e cento miglia

Uno, ventuno e cento miglia
Matita e penna (Faber-Castell) su carta, cm. 52×67
Friedrich Nebraska
Nebraska, disegna come se dovesse narrare ciò che succede in un certo contesto; come se però si sviluppasse, simultaneamente, sotto altri filoni temporali e spaziali. Nebraska, porta alla luce, durante ogni processo creativo, dinamiche di questo tipo e insiste sul concetto di trasmigrazione dei valori. Infatti, l’artista, durante il proprio creare, stabilisce come un valore, o un pensiero, che risiede nella sua mente debba sposare i toni e i contrasti di un oggetto grafico determinato. In questo modo, attraverso il proprio creare, Nebraska adopera una speculazione filosofica che resterebbe solo determinata da parole e concetti se non parlasse attraverso la sua gestualità grafica. Il nostro, a proposito, sostiene che proprio attraverso la maniera grafico-pittorica è possibile estendere, un po’ a chiunque, un determinato concetto o una determinata domanda. Ovviamente però, non è l’opera in sé a determinare la nascita di un pensiero nel cuore dell’osservatore- secondo Nebraska- ma, l’opera, funge da catalizzatore, fondamentale, che serve al fruitore per interrogarsi circa una questione o, comunque, porre l’accento su questa
Friedrich Nebraska

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