Mauro Gazzara
Terre rare 2
Anno 2024
Tecnica mista su tavola, cm. 63.5×100
L’opera è espressione di una nuova ricerca intrapresa dall’artista dentro gli aspetti primordiali dell’animo umano così come primordiale è la terra, il materiale usato nella realizzazione dell’opera che fa da sfondo alla figura umana che si definisce nel background indifferenziato originario, alla ricerca di una luce nel buio che illumini la scarna quotidianità e conduca ad immergersi nella percezione profonda dell’eterno.
Il lavoro artistico di Gazzara, così come si è delineato nella sua evoluzione e ricerca, è incentrato sulla raffigurazione di volti in primo piano su cui l’artista interviene incidendo segni e applicando ossidazioni allo scopo di decostruire e annullare l’immagine per far emergere e svelare l’essenza e gli aspetti più profondi e nascosti contenuti nell’opera. Non sempre l’essenza si rivela nel “bello” o in quello che piace, essa può anche passare attraverso quello che a prima vista non piace ma che costringe ad andare in profondità, andare alla radice e far uscire una verità che è dentro l’opera o che può essere colta nel rapporto con essa.
Gli interventi rappresentano lo scorrere del tempo e le tracce lasciate dalla vita: esperienze, emozioni, energia vitale, pensieri, memorie di gioie e drammi che hanno segnato momenti di passaggio e trasformazione nella vita della persona: è il ciclo della vita che fluisce nello scorrere del tempo e nello spettro di emozioni che la attraversa, in un viaggio nel tempo senza tempo.
Il linguaggio comunicativo delle opere è immediato per evocare suggestioni immaginative e far affiorare memorie ed emozioni.
Il volto non rappresenta solo la persona raffigurata, ma guarda oltre, dentro, per cogliere la complessità, le luci e le ombre presenti nell’ essere umano, in una mutua compenetrazione degli aspetti profondi della vita a testimonianza dell’eternità e universalità della condizione umana.