Mara Angeli
Cuore
Anno 2022
Tecnica mista, combustione, su tavola, diametro cm. 40
Nel mio lavoro seguo l’istinto ed è in un secondo tempo che cerco di capirne il significato. L’uso del carbone è per me nuovo, credo che sia dovuto al particolare momento che stiamo vivendo. L’isolamento forzato ci ha regalato del tempo in più, costringendoci a riflettere, a subire una trasformazione.
Guardare il fuoco affascina, il carbone è la conseguenza, è il risultato di un materiale così forte che neanche il passaggio nel fuoco è riuscito a distruggere. Ne esce cambiato diverso, trasformato, prima era un albero, un tronco, forse ha sofferto, ma non è morto, vive. Il carbone è un materiale ancestrale per riscaldarsi, è un ritorno all’essenza delle cose, all’origine della vita, conserva tutte le caratteristiche del legno e se si osserva in ogni pezzetto vediamo una piccola scultura, c’è la sua storia scritta, le sue venature sono come le nostre impronte digitali.
Stimolante alla vista e al tatto, sporcarsi le mani è piacevole, affascinante ed empatico il contatto con qualcosa che il fuoco non è riuscito ad annientare.
Caratterizzato dalla leggerezza si presta a molte fantastiche possibili variazioni, il colore cangiante cambia a seconda della luce, rendendo l’opera sempre diversa conferendole mistero e unicità. Il colore porta con sé un’ infinita gradazione di grigi. Il risultato per me è interessante, concettuale, minimalista, materico, vivo luminoso e molto elegante. L’uso del carbone come ritorno all’essenzialità della vita, che si rifà forse all’arte povera, un invito a tornare indietro per poter andare avanti.