Mater-o (Matteo Gobbo)
Space #80
Anno 2020
Tecnica mista su pannello in legno, cm. 69×73
Space #80 appartiene alla serie “Silenzio e Materia”, che si ispira alla parte silenziosa dell’universo e dell’uomo.
Nasce nel 2020 dalla necessità di raccontare la parte silente che è in ognuno di noi passando attraverso la stratificazione materica. I colori chiari, bianchi e grigi aiutano a ricreare la dimensione “sospesa”. Le opere sono su tela e su diversi strati e sovrapposizioni. I rilievi fanno sì che la luce, giocando tra i diversi piani, dia effetti e colori diversi, animati.
Il mio lavoro è contaminato dai lavori dei maestri dell’informale dello spazialismo e dell’arte povera, i loro concetti legati allo spazio tempo, all’espressione della materia e un bisogno continuo di relazionarsi con il fruitore, vengono reincontrati continuamente nel processo di produzione.
L’arte nasce con l’uomo, e cerca di indagare la natura tutt’oggi ancora misteriosa della nostra specie, scava tra gli anfratti, la smembra, la sollecita, in una continua ricerca, alla scoperta di nuovi orizzonti, ma anche in una rilettura sempre nuova della storia dell’arte. Ciò che l’uomo produce è in qualche modo specchio di se stesso, cosi le mie opere sono lo specchio del mio percorso umano.
Il nome Mater-o, nome d’arte di Matteo Gobbo, parte dalla distorsione del nome Matteo, ma fondamentalmente è un richiamo alla materia, materia come parte tangibile di noi che allo stesso modo esprime anche la spiritualità, il non tangibile, concetto sul quale è basato tutto il suo lavoro.