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Punteggio:

Stelline 56

Paolo Zanierato

Psicologo cinese

Anno 2017

Tecnica mista su legno, cm. 50×68

Unicamente di buon auspicio negli incontri bilaterali

AAABuon rendimento nella produzione, diplomato e pittore d’arte con esperienza pluriennale nella materia di grafica pubblicitaria. Pittore sensibile ai problemi sociali.

“La “fanciullezza” come condizione dell’anima forse è solo illusione di una felicità, respiro di vita, luce che illumina l’esistenza quando il tempo e la durezza della vita la mortificano.Essa assume nella maturità i colori e le sensazioni di un paradiso perduto che ognuno aspira a ritrovare.

Un’atmosfera di fanciullesca follia, avvolta da stupore melanconico da allegria popolana da paure ancestrali si cela nelle forme e colori delle opere di Paolo Zanierato, artista dal temperamento complesso, inconfondibile nello stile, formatasi per intima convinzione in ambiente provinciale, appartato e schivo rispetto ai centri culturali metropolitani.

Pur percependo i limiti dell’isolamento egli ha sentito il dovere di essere fedele a quell’insieme di sentimenti, di passioni di pensieri che lo legano alla civiltà della gente semplice.

Autodidatta nella ricerca, vglia con consapevolezza le aree a lui più congeniali, dal post-cubismo, all’espressionismo, all’informale e ai materiali, sino a conseguire risultati autonomi e sicuri.Il suo racconto pittorico fonde, in suggestioni all’usive, realtà e sogno, oggettività e allucinazione: Paolo individua un microcosmo popolato da animali fantastici calati su paesaggi invasi da silenzi o da assordanti frastuoni. La sua figurazione sconfina nel prelogico regredisce nell’infanzia visitata da personaggi semplici e con enorme dignità, custodi e testimoni di un’arcaica mitologia contadina o periferica fissata in una sorta di stupefatta immobilità.

Con questi sentimenti ieratici Paolo Zanierato trova un’autentica sintesi poetica in una dialettica di solitudini, quella del fanciullo che vagheggia smarrito ed incantatoin un suo Eden e quella dell’adulto lucidamente consapevole della sua condizione di “Angelo Caduto”.

Il gioco realtà e sogno si concede una metodica interna sorretta dalla logica dei racconti del vissuto dell’artista, materia e colore vengono sapientemente coniugati fino a fissare la grazia e la misteriosa bellezza dell’umiltà delle cose, sogni compresi.”

Nello Tajetti, Settembre 2010.

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