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Punteggio:

Like 75

Stelline 27

Gabriele Di Caro

Nonno Piero e il suo caffellatte

Anno 2015

Olio su tela 100×70

Il ritratto nobilita l’uomo. Chiave privilegiata di rappresentazione del vero: fisiognomica, culturale, sociale, storica d’ambiente domestico; ma anche e soprattutto ricerca dell’unicità psicologica del personaggio rappresentato sulla tela, è un insieme di elementi di cui il volto è solo una piccola parte: spesso è la postura, a rendere il senso di una persona più della somiglianza. “Ritrarre pittoricamente è una resistenza all’era digitale, se salta un server tutto è perduto per sempre, l’immagine fotografica su carta è instabile e deperibile, peraltro sempre meno diffusa, l’olio su tela supera i secoli indenne”. Per accrescere la sensibilità e la cultura dobbiamo ricordare il passato. Un nonno; un anziano, un’altra epoca, fatta di valori ormai persi. Con elementi che ne fanno da cornice come il Caffellatte, una costante, iniziata dal tempo della guerra, richiamo ad una conseguenza di un’ingiustizia e una adattabilità causata dalla povertà. Un Cappello; la coppola, copricapo italiano, e il rispetto di toglierlo alla presenza di una donna. Un Foulard; lo stile e la decenza di coprire i segni del tempo, la consapevolezza di essere fragili al tempo. Mani in primo piano, grosse, forti, un lavoratore prima di tutto. Che ha sorretto una famiglia, la vita, e adesso ha bisogno di sostenersi, ma senza chiedere.

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